La corsa continua


Sono passati ormai cinque anni di mandato dall’inizio di questa Amministrazione. Quando nel 2009, a 33 anni, avevo deciso di candidarmi alla guida del nostro Comune, ero consapevole delle difficoltà economiche e gestionali che avrei dovuto affrontare per tentare di rispondere alle numerose esigenze della nostra comunità. È stata una sfida che ho raccolto e portato avanti giorno dopo giorno, sempre con grande impegno e dedizione, cosciente che solo con il sacrificio si possono ottenere. risultati e raggiungere gli obiettivi. Innanzitutto, ho provato a riorganizzare la macchina amministrativa comunale cercando per quanto possibile di rendere efficienti e veloci i procedimenti amministrativi. Utilizzare le risorse umane interne in modo efficiente, ma al contempo intraprendere collaborazioni anche con i Comuni limitrofi e con la Provincia di Treviso per la gestione associata di alcuni servizi. Per esempio, nel 2010 siamo stati il primo Comune che ha affidato la gestione del  personale alla Provincia di Treviso riducendone del 90% i costi. Inoltre, abbiamo intrattenuto con i Comuni limitrofi un costante rapporto di condivisione delle scelte amministrative, individuando le migliori prassi da adottare. Non ultimo, la convenzione per il servizio di polizia municipale, stipulata con il Comune di Godega S.U., al fine di migliorare il servizio di pattugliamento delle strade dei nostri Comuni. Il lavoro degli amministratori non è semplicemente quello di approvare delibere e dare direttive, ma è anche quello di lavorare fianco a fianco con i dipendenti comunali, e di rimboccarsi le maniche per operare spesso direttamente per realizzare quanto ci siamo prefissati. Il nostro metodo di lavoro si è fondato sul buon esempio, perché ritengo che se i cittadini vedono degli amministratori che si danno da fare, possono anche loro, ognuno per la propria parte, offrire il proprio contributo per migliorare la nostra comunità. Di solito gli amministratori vengono giudicati per le grandi opere che hanno realizzato. Il nostro gruppo ha deciso che il vero servizio che si deve dare alla comunità è intervenire sulle priorità e necessità, cercando, in un contesto di crisi economica, di investire nel miglior modo possibile le poche risorse disponibili. Ritengo che prioritaria sia la manutenzione straordinaria delle opere pubbliche esistenti, la loro messa in sicurezza e il fatto di renderle agibili agli utenti deboli come, per esempio, abbattendo le barriere architettoniche. Su questa logica abbiamo completato, migliorandole, le opere iniziate dalle precedenti Amministrazioni e così tutti i cantieri aperti che abbiamo ereditato, sono stati chiusi. Poi, abbiamo messo mano alla sicurezza e abbiamo reso più efficienti gli edifici che ospitano le scuole, sia elementari che medie, e abbiamo effettuato interventi importanti e urgenti negli impianti sportivi, in particolare nelle strutture di via De Amicis. Con la logica del buon padre di famiglia, si è cercato di razionalizzare i consumi, riducendo al minimo gli sprechi, e rendendo efficienti gli impianti di illuminazione pubblica, di riscaldamento e di efficienza energetica coprendo tutti i tetti degli edifici pubblici con impianti fotovoltaici. Anche grazie ai contributi regionali e provinciali, abbiamo dato avvio alla sistemazione dei marciapiedi e alla messa in sicurezza degli incroci di via Roma, con un progetto approvato e in corso di esecuzione per un totale di € 739.000 (pista ciclabile e 2 rotatorie). Il successivo impegno, che stiamo affrontando in questi giorni, è la realizzazione di nuove piste ciclabili e così stiamo collaborando con la Regione del Veneto al fine di rendere esecutivo il progetto di realizzazione di una pista ciclopedonale lungo la Cadoremare, frutto di un accordo siglato nel 2011. Tengo a precisare che all’atto dell’insediamento, fondi a disposizione da parte della Regione o Veneto Strade, destinati esclusivamente a Codognè per finanziare la viabilità di adduzione alla A28 non ce n’erano. C’erano solo dei progetti approvati Per quanto riguarda lo sviluppo urbanistico del nostro Comune, questa Amministrazione ha completato l’approvazione di tutti gli strumenti pianificatori di propria competenza (Pat e Pi) e ha posto le basi per il recupero e lo sviluppo delle ex Caserme Maset e del comparto di Piazza Europa. Per quanto riguarda le Caserme Maset, dopo cinque anni di duro lavoro, oggi mi ripresento ai cittadini con un progetto per la realizzazione di una casa di riposo approvato dalla Conferenza dei Sindaci dell’Ulss7, con un accordo di valorizzazione sottoscritto con l’Agenzia del Demanio e con una trattativa in corso per il trasferimento di parte dell’area militare e con la disponibilità da parte della Regione del Veneto di acquisire la rimanente area per la realizzazione di strutture di pubblica utilità. Più difficile è lo sviluppo del comparto di Piazza Europa perché legato all’iniziativa degli investitori privati proprietari dell’area. Su questo fronte, la nostra azione è stata di natura diplomatica affinché gli interlocutori si riducessero a pochi soggetti realmente interessati ad affrontare un importante investimento di riqualificazione dell’area. Il progetto di piano attuativo e lo strumento della convenzione urbanistica sono oggi gli arnesi che questa Amministrazione sta manovrando per raggiungere il fondamentale obiettivo di uno sviluppo sostenibile dell’area di Piazza Europa. Come la nostra tradizione contadina ci insegna, prima di raccogliere i frutti bisogna preparare bene il terreno e operare una buona semina. Oggi, il lavoro svolto ci rende ottimisti sulla bontà dei frutti che stiamo aspettando. Uno dei problemi che ho vissuto con particolare sofferenza e apprensione è stato quello della disoccupazione, che sta toccando in maniera sempre più grave la nostra comunità, soprattutto le fasce più giovani. Uno Stato che non funziona e che spreca risorse, fa sentire noi Amministratori sempre più soli e limitati nelle capacità di intervento. Nonostante questo, abbiamo mantenuto sempre alta la sensibilità sulle politiche sociali, intervenendo direttamente a salvaguardia di quelle famiglie e soprattutto di quei minori che si sono trovati in grave disagio economico. Abbiamo cercato di favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro, mettendo a disposizione tutte le nostre conoscenze al fine di agevolare l’assunzione dei nostri concittadini. Con un progetto, in collaborazione con la Regione del Veneto, abbiamo dato la possibilità a 10 disoccupati ultra trentacinquenni del nostro Comune di avere un’opportunità di lavoro per qualche mese all’interno della nostra Amministrazione Comunale. Nei prossimi anni il lavoro continuerà ad essere un tema prioritario e ognuno di noi dovrà impegnarsi e mettere a disposizione le migliori energie al fine di ridurre al minimo la disoccupazione. Da amministratore locale ci si rende conto, giorno dopo giorno, dei veri ed importanti interventi che il Governo nazionale dovrebbe adottare per rendere funzionante il sistema. Due sono state le lettere che in questi 5 anni ho scritto al Governo. La prima è del 2011, indirizzata al Presidente del Consiglio Mario Monti, dove ho sottolineato l’estrema urgenza di procedere ad una riduzione della spesa degli enti non virtuosi o degli enti spreconi, mettendo in evidenza come il nostro Comune, con 5300 anime, 23 dipendenti pubblici e un bilancio da 3 milioni e mezzo di euro si confronta ad esempio con un Comune come Calatabiano, in provincia di Catania, con lo stesso numero di abitanti, il triplo dei dipendenti e un bilancio di oltre 12 milioni di euro. La soluzione è semplice: costi standard, commissariamento degli enti in deficit, e che ai Comuni virtuosi venga data la possibilità di trattenersi le tasse pagate dalla propria gente. La seconda lettera l’ho scritta l’anno scorso al Ministro Zanonato. Il problema delle aziende che chiudono o che si trasferiscono all’estero (questione molto sentita anche nel nostro comune) ha un’unica soluzione: la riduzione della pressione fiscale. Anche in questo caso, ho suggerito e chiesto che le imprese del nostro Comune potessero godere degli stessi benefici fiscali di cui godono 40 Comuni in Italia ove sono state istituite le così dette “Zone Franche Urbane”, ovvero aree geografiche dove la tassazione è azzerata e la burocrazia per l’avvio di nuove attività è ridotta al minimo. Ovviamente, nessuno mi ha risposto e questo silenzio mi ha convinto ancora di più che la nostra comunità, insieme a tutto il popolo veneto, abbia il sacro santo diritto di potersi gestire, in modo assolutamente autonomo, le risorse che derivano dall’imposizione fiscale. Se il governo nazionale non si occupa di noi, noi da soli sapremo sicuramente come arrangiarci. Anche sulla base di queste argomentazioni, i membri della Maggioranza del nostro Consiglio Comunale si sono dichiarati favorevoli all’indizione di un referendum per l’indipendenza del Veneto. Uno degli obiettivi che questa Amministrazione si è data, è stato quello di favorire le associazioni, creando un dialogo tra le stesse e sensibilizzando i singoli cittadini ad esprimere le loro migliori qualità attraverso il volontariato. Una comunità che vanta oltre cinquanta associazioni, tutte impegnate nelle loro attività, rende tutti noi orgogliosi di poterne far parte. Un plauso, quindi, a tutte le associazioni comunali e ai volontari. Una particolare nota di soddisfazione la esprimo nei confronti dei tantissimi giovani che in questi anni sono stati ideatori di interessanti progetti, che abbiamo sostenuto collaborando alla loro realizzazione. Abbiamo inteso che il nostro compito di amministratori non è solo quello di esprime un giudizio di approvazione o meno di una nuova iniziativa; bensì e soprattutto deve essere quello di affiancare e responsabilizzare i nostri giovani e i volontari delle associazioni alla corretta organizzazione degli eventi e delle loro proprie attività. Desidero ringraziare gli assessori e i consiglieri del Gruppo “Uniti per Codognè” per avermi dato fiducia e avermi sostenuto anche nei momenti difficili; un grazie ai membri delle Commissioni Comunali per l’egregio lavoro svolto e anche al Gruppo consigliare di minoranza. Un grazie a tutti i cittadini che ho avuto modo di incontrare e di conoscere in questi anni. Mi scuso se a volte non sono stato all’altezza del ruolo ricoperto, ma credetemi ce l’ho messa sempre tutta per fare il meglio possibile. La nostra è una comunità di cui essere molto orgogliosi e chiunque assumerà di nuovo l’incarico di amministratore dovrà avere a cuore solo gli interessi della nostra gente. Considerato il lavoro svolto fino ad oggi e sostenuto anche dalle richieste di molti amici, Vi anticipo che mi proporrò nuovamente per amministrare il nostro Comune alle prossime votazioni con l’obiettivo di concludere gli importanti progetti avviati in questi 5 anni. Ho affrontato, anche con un po’ d’incoscienza, la Corsa contro la crisi e sono intenzionato a continuare a correre per riuscire a portare il paese fuori da questo momento difficile e condividere con Voi un nuovo traguardo di benessere.
Avv. Roberto Bet